Eravamo appena arrivati nella casetta in montagna venerdì sera, mettiamo a letto i bimbi, coperte fino alle orecchie perché li le stelle sono più vicine e il freddo inizia a sentirsi, accendiamo la tele e scene di un disastro iniziano a scorrerci davanti agli occhi.
E' successo, ancora, stanno minando la nostra tranquillità, le nostre sicurezze, e in tutto questo un sacco di scenari si aprono davanti ai nostri occhi.
Ma che futuro stiamo garantendo ai nostri figli? Come faranno a essere cittadini del mondo? Dovrebbero essere cittadini di un mondo come questo? Di un mondo dove tutto il rancore accumulato per anni e decenni da popolazioni sopraffatte dal mondo occidentale sta scoppiando come un'enorme bolla di sapone avvelenato?
Non è questo che voglio, non era questo che pensavo avrebbero vissuto.
Sono arrabbiata, delusa, mi sento prigioniera di un mondo che non ho scelto ne' per loro ne' per me.
Parlo con le persone, leggo i social, internet e tutti dicono non dovete avere paura, se non vivete più la vostra vita fate il loro gioco. Vero verissimo..ma mi chiedo: questa gente ha figli?
Perché certamente sarebbe bello continuare la mia vita ma ho delle responsabilità adesso.
Se prima quando prendevo l'aereo al primo vuoto d'aria ridevo, ora quando volo con i bambini al primo vuoto d'aria chiudo gli occhi fortissimo e li abbraccio.
Certo sono ansiosa, mai detto il contrario. Ma adesso il mio compito è proteggere loro e se per farlo devo rinunciare al week end all'estero che stavo organizzando allora lo faccio.
Non è un atteggiamento remissivo è un atteggiamento che credo responsabile.
E' un modo per proteggerli, un modo per non fargli vedere le brutture del mondo, nella speranza che credano ancora che siamo tutti buoni, tutti uguali e tutti fratelli..ancora per un po' fino a quando se non cambieranno le cose, se non cambieremo le cose, purtroppo se ne accorgeranno da soli.
UP to DATE
questo post è stato scritto di getto, l'avrei scritto anche se quello che è successo fosse successo in qualche altra città. Ovvio che quando certe cose succedono dietro casa tua, le senti più vicine, più tue, Questo non significa che la disperazione di un genitore europeo che si è visto ammazzare la figlia possa essere diversa da quella di un genitore siriano che non sa come proteggere i propri di figli. E' questo che vorrei che capissero i miei bimbi, quando si parla di amore siamo tutti uguali e privare una persona di qualcuno che ama è l'atrocità peggiore che un essere umano possa compiere.
Quando ho iscritto mia figlia alla scuola elementare, alla prima riunione il preside ha definito questi piccolini "cittadini del mondo" e sono d'accordo. E' questo che devono essere, è questo che hanno diritto di essere.
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questo post è stato scritto di getto, l'avrei scritto anche se quello che è successo fosse successo in qualche altra città. Ovvio che quando certe cose succedono dietro casa tua, le senti più vicine, più tue, Questo non significa che la disperazione di un genitore europeo che si è visto ammazzare la figlia possa essere diversa da quella di un genitore siriano che non sa come proteggere i propri di figli. E' questo che vorrei che capissero i miei bimbi, quando si parla di amore siamo tutti uguali e privare una persona di qualcuno che ama è l'atrocità peggiore che un essere umano possa compiere.
Quando ho iscritto mia figlia alla scuola elementare, alla prima riunione il preside ha definito questi piccolini "cittadini del mondo" e sono d'accordo. E' questo che devono essere, è questo che hanno diritto di essere.
2 commenti:
cara amica, quando non ero mamma, sbandieravo ai 4 venti la mia voglia e il mio desiderio di libertà, per qs vivevo e combattevo, e guai a vincolarmi, GUAI, io decidevo per me a prescindere da tutto e da tutti.... poi si cambia...bò, non sò esattamente cosa accada, quando come e perchè.... ma sò solo che adesso è tutto diverso....
venerdì sera eravamo strafelici: entriamo al palazzetto a sentire TZN noi tre: primo concerto del nostro 7enne che aveva le lacrime agli occhi nel vedere sentire cantare ballare: era ed eravamo LA FELICITA'.
Usciamo dal palazzetto e tutto aveva già un colore un odore una consistenza diversa; e adesso pensare di prendere partire andare, mah mi viene da dire anche no, anche no perchè mi sento responsabile di una vita che non è la mia, ma che ho creato io, che è mio figlio che ho il dovere di proteggere, e mi fa paura l'idea di poterlo mettere in una situazione rischiosa: quei pazzi potevano essere nel nostro palazzetto, al nostro concerto ....e potevamo essere NOI... quelli che oggi non ci sono più.
bò poi forse sbaglio, forse esagero, forse ho perso lucidità, ma esattamente come è mio compito insegnargli che siamo tutti fratelli tutti uguali tutti buoni è altrettanto mio compito proteggerlo sempre e comunque.
(scusa la lunghezza)
mrkikka
cara kikka, grazie delle tue parole. Si siamo responsabili di qualcuno e questo inevitabilmente ci porta a proteggerli in qualsiasi modo, giusto o sbagliato che sia. Ma non smettiamo e non dimentichiamoci di trasmettergli i buoni sentimenti e sperare per loro in un futuro migliore.
ps: fighissimo il tuo 7enne che ascolta TZN..ti abbraccio!
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